martedì 7 gennaio 2014

Risposta alla lettera aperta del dimissionario Sindaco di RESANA

Cari Concittadini, Vi riporto quanto risposto all'ex Sindaco di Resana che, a mio avviso, ha commesso due gravi errori, prima verso i Cittadini e poi verso noi colleghi Sindaci "in trincea".
Credo saranno giorni in cui saremo spesso chiamati a riflettere e prendere posizione.


Inviato: Giovedì, 14 novembre 2013 13:55:05
Oggetto: [COMUNE] risposta al comunicato stampa del Sindaco RESANA dimisisonario

Caro Collega,
                    pur condividendo la Tua esasperata amarezza per la demenzialità e per l'iniquità con cui, giorno dopo giorno, l'Amministrazione Statale affossa le istituzioni locali, in primis i Comuni (tranne quelli privilegiati che, correttamente, segnali), non credo che Tu o altri possiate ritenermi responsabile di "ignavia" o del "sangue di domani" se provo, da Sindaco, a difendere quanto più possibile e per quanto mi è possibile i miei Concittadini da tutto ciò.
Questo tipo di affermazione, che ultimamente dilaga in tanti comunicati ed iniziative che mi sono indirizzate, non la consento!
Anche io, di questi tempi, valuto l'opportunità del segnale forte di dare le dimissioni, ma alla fine prevale il pensiero che se non ci siamo Noi amministratori locali (gli unici realemente eletti) a prenderci carico delle necessità dei nostri Concittadini di certo non lo farà il commissario prefettizio.
I cittadini si sentirebbero abbandonati anche dalla loro ultima difesa.
Qualsiasi altra azione istituzionale coraggiosa, che non siano le dimissioni, mi vede partecipe e pronto.
Da non-Sindaci saremmo una delle millanta voci di protesta che non hanno un riferimento, una incarnazione, ruolo che al momento ci spetta e ci è stato assegnato col voto.
Inoltre, l'intero apparato STATO-COMUNI sarebbe in mano a nominati, anzichè ad eletti. Loro rimarrebbero, noi andremmo a casa.
Sono loro che devono modificare la politica economica nazionale o andare a casa, non certo noi, che rispondiamo giorno dopo giorno di quello che facciamo, a volte pagando il prezzo degli insulti, a volte delle minaccie, a volte delle aggressioni.
Di certo non si dimetteranno i Sindaci di Roma, di Torino (presidente ANCI!), o dei comuni Siciliani.. ma anche della vicina Padova, o di Venezia..
Ti esorto, se è ancora possibile, a continuare la Tua lotta da Sindaco.
Rimane, infine, tutta la mia comprensione e partecipazione per le Tue scelte, confidando che mi userai la cortesia di ricambiare anche se al momento non corrispondono alle mie (al momento).
Un cordiale saluto.

il Sindaco di Candiana
Ing. Andrea De Marchi


##########################
 

Inviato: mercoledì 13 novembre 2013 19.28
 


COMUNICATO STAMPA

Il Vicario prefettizio, dott. Signoriello, oggi mi ha comunicato che il Ministero dell’Interno ha ritenuto sussistere le condizioni per procedere allo scioglimento anticipato del Consiglio.
Nei prossimi giorni verrà notificata al sottoscritto e ai relativi consiglieri il decreto di scioglimento con contestuale nomina del Commissario Straordinario.
Ringrazio tutti coloro, mia moglie in primis, che mi hanno dato la possibilità di fare questa fantastica esperienza di Sindaco, convinto sempre di più che il vero cambiamento passa attraverso la nostra coscienza e consapevolezza di fare scelte coraggiose e la nostra forza di non fare sempre le solite cose!!
Chiudo il mio mandato con questa riflessione:
Una istituzione, il cui dovere sarebbe di dare il buon esempio, è costretta da una legge a non onorare i debiti con chi le presta lavoro. Una legge iniqua, che penalizza i comuni che cercano di fare meglio, costringendoli a tagliare servizi e a scadere in qualità. Una legge che, come nella fattoria di Orwell, viene applicata con discrezionalità: l'Anci siciliano festeggia la recente sentenza della Corte Costituzionale, con cui si stabilisce che i comuni siciliani che sforano il Patto non avranno conseguenze. A tutti gli altri, invece, blocco delle assunzioni, blocco di nuovi mutui, mancato versamento da Roma dei contributi annuali per la somma sforata.
E come se non bastasse, forte anche delle ultime novità con il “Decreto Salva Roma” con cui il Consiglio dei Ministri concede 600 milioni in due tranche (la prima da 115 milioni di euro) per salvare Roma dal fallimento **
Si dirà: non ci sono alternative, E' LA LEGGE!
E invece no, le alternative stanno nelle nostre scelte! Bisogna smettere di nascondere la propria coscienza dietro il dito della (presunta) legalità, quando questa non corrisponde più alla giustizia.
Se un Comune, messo alle strette tra la fedeltà a uno Stato arrogante e la dignità dei suoi cittadini, sceglie la prima; se vergognosamente abbassa lo sguardo e non difende le proprie aziende dalla furia fiscale con la quale lo Stato le sta ferendo a morte, manca ai suoi doveri di istituzione del territorio.
Peggio: dal punto di vista morale, l'ignavia di coloro che oggi, nei ruoli che ricoprono, lasciano che tutto ciò accada, si trasformerà nella disperazione che domani porterà la gente affamata in piazza. A quel punto, la situazione sarà senza controllo, facile preda di violenza e strumentalizzazioni. Oggi invece si può raggiungere il risultato attraverso un'azione istituzionale coraggiosa. Quindi chi non si ribella oggi dovrà ritenersi una delle cause morali del sangue di domani.
Questo vuol dire essere un vero amministratore oggi!
I miei migliori auguri di buon lavoro al nuovo Commissario Prefettizio.

IL SINDACO DI RESANA
Loris Mazzorato

Nessun commento:

Elezioni Comunali 25 Maggio 2014