UNIONE paralizzata da attacchi illegittimi e campanilismi senza idee.
Lo scrivevamo già il 19 Dicembre, con un comunicato stampa (leggi) e con segnalazioni formali inviate a mezzo PEC ai seguenti enti:
- Prefetto
- Regione Veneto - Uffici Enti Locali
Oggi, alle mie segnalazioni, si unisce quella dei Sindacati: fa piacere, anche se tardiva.
Ora, le modifiche al decreto mille-proroghe di Febbraio hanno "salvato" i comuni inadempienti, come CANDIANA, prorogando l'obbligo delle funzioni associate al 31/12/2015 (leggi).
Quindi, i comuni che volevano uscire, ora potrebbero farlo da "graziati", senza più essere inadempienti ma, indovinate: Non escono!
Dopo oltre 1 mese, SOLO BOVOLENTA
ha approvato il recesso semplificato: gli altri (AGNA, ARRE, BAGNOLI)
si sono accorti che uscire è un errore e non sanno come tornare
indietro!..
Addirittura CANDIANA ed ARRE non hanno ancora ratificato il nuovo Statuto!
Intanto il caos che hanno causato con le loro folli
mozioni/uiltimatum paralizza tutto (leggi)..
Altro che burocrazia dell'Unione: il problema è l'incoscenza dei Comuni
"uscenti" (che alla fine non escono)!
Non parliamo di
CANDIANA, impantanata con il recesso illegittimo, rifiutato dal
Consiglio (leggi) e infine NON AVVALLATO dal Prefetto (leggi). Uno spettacolo penoso.
Intanto, i dipendenti ed i Comuni che
vorrebbero proseguire con l'Unione, sono paralizzati da queste
Amministrazioni senza il coraggio delle proprie scelte.
Alle nostre
segnalazioni di due mesi fa al Prefetto, ora si aggiungono quelle dei
Sindacati: vedremo cosa succede.
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Stralcio Articolo MATTINO 3 Marzo 2015
CONSELVE. Appello al prefetto per un incontro urgente sul destino dell’Unione del Conselvano. A lanciarlo è Paola Funzengi della Cgil, segreteria provinciale funzione pubblica, in una lettera inviata alla rappresentante del Governo per ricordare la precaria situazione in cui si trovano i circa cento dipendenti dell’Unione di fronte alle scelte dei sindaci, cinque su sette pronti ad andarsene. «Una scelta completamente sbagliata» afferma Funzengi «che va nella direzione opposta rispetto alla necessità di unire le piccole realtà amministrative. Non secondaria è la preoccupazione per i dipendenti comunali, che in pochi mesi vedrebbero messi in discussione tutti i cambiamenti ai quali si sono adattati per coordinare tra loro il lavoro e mettersi al servizio di una comunità più ampia rispetto a quella di appartenenza. Inoltre i lavoratori sono ancora senza contratto decentrato, si sono visti sospendere tutte le indennità e l'organizzazione del lavoro semplicemente non esiste. Questo cambiamento repentino avverrebbe senza nessuna garanzia per il futuro. Chiediamo la convocazione urgente di un tavolo in Prefettura che metta insieme amministratori e sindacati per trovare la soluzione migliore e risposte che latitano da almeno un anno».