- il bilancio comunale non c'entea nulla con l'Unione
- non è mai stato detto che avremmo aumentato, anzi che non potevamo ridurre ulteriormente perchè le stime erano prudenziali
- si è solo risposto alla minoranza che, anzi, chiedeva di abbassare le aliquote
Uditi gli interventi del:
Sindaco con il quale indica le aliquote proposte dall'amministrazione e il gettito che si stima di incassare. Precisa che è stata prevista l’applicazione dell’imposta con l’aliquota minima per le abitazioni principali, in modo da gravare nel minor modo possibile sui bilanci delle famiglie. Concede quindi la parola all'assessore Venturato per le delucidazioni nel dettaglio.
L'assessore spiega che sono state fatte varie ipotesi per arrivare a garantire l’entrata indicata nel bilancio 2014. Illustra tutte le ipotesi analizzate e le difficoltà conseguenti ad un'ipotesi di esonero delle abitazioni principali dal pagamento della nuova imposta. Ricorda che un minor gettito sulle abitazioni principali dovrebbe essere coperto da una maggiore tassazione degli altri immobili su cui già grava l’IMU, l'Amministrazione ha quindi cercato di tenere una tassazione il più bassa possibile.
Il Sindaco sottolinea lo sforzo dell'amministrazione, a vantaggio dei cittadini, nell'applicare la minore imposizione possibile, come già fatto anche per l’IMU, anche in questa occasione. Ribadisce che qualora si riducesse ulteriormente l’aliquota dell'abitazione principale si dovrebbe aumentare l’aliquota per gli altri immobili. Evidenzia che negli altri Comuni, anche limitrofi, l'aliquota per l’abitazione principale si sta assestando sul 2,5%.
Il consigliere capogruppo di minoranza sig.a Brazzo Chiara chiede quanto pagherà chi avrà l’aliquota del 9,6%.
Il Sindaco risponde che pagheranno proporzionalmente all’aliquota per la rendita del fabbricato.
Il consigliere Brazzo ritiene che con la crisi che colpisce l’intero mondo economico è un’ulteriore tassa.
Il Sindaco risponde che tenendo l’aliquota base al 1°/ooo per l’abitazione principale si è potuto evitare di prevedere le relative detrazioni per la 1^ casa che, per legge, sarebbe stato necessario prendere portando l’aliquota sugli altri immobili oltre il 2.5°/ooo , Questo ha quindi consentito di calmierare l’aliquota da applicare sugli altri immobili, già gravati dall’IMU, comunque anch’essa mantenuta con l’aliquota base minima del 7.6°/ooo.
L’Assessore Venturato precisa che dopo l’accertamento dell’effettivo gettito della prima rata ben si potrà intervenire per concedere eventuali detrazioni.
Il consigliere Brazzo chiede se sarà possibile ridurre l'aliquota per gli altri fabbricati.
Il Sindaco risponde che sarebbe possibile se vi fosse un gettito superiore ala stima prudenziale fatta, ma, sulla base delle simulazioni fatte fino ad ora, tale evenienza appare difficile.
Il Sindaco informa che per non aumentare le tariffe dei servizi, rimaste uguali per 5 anni, sono state fatte sostanziali razionalizzazioni della spesa oltre le quali è diventato pressoché difficilissimo andare.
Il consigliere di minoranza sig.a Convento ribadisce che si sommano molte imposte e alla fine uno non ce la fa più..
Il Sindaco evidenzia che dagli accertamenti è emerso che non sempre chi non può è colui che non paga e a tutti quelli che non pagano attualmente sono stati accertati e per chi vuol pagare sono state accettate anche rateazioni, questo nell’ottica dell’equità e del principio “pagare tutti per pagare meno”.
Si pone ai voti favorevoli 8 astenuti 4 minoranza contrari nessuno.
IE idem
Sindaco con il quale indica le aliquote proposte dall'amministrazione e il gettito che si stima di incassare. Precisa che è stata prevista l’applicazione dell’imposta con l’aliquota minima per le abitazioni principali, in modo da gravare nel minor modo possibile sui bilanci delle famiglie. Concede quindi la parola all'assessore Venturato per le delucidazioni nel dettaglio.
L'assessore spiega che sono state fatte varie ipotesi per arrivare a garantire l’entrata indicata nel bilancio 2014. Illustra tutte le ipotesi analizzate e le difficoltà conseguenti ad un'ipotesi di esonero delle abitazioni principali dal pagamento della nuova imposta. Ricorda che un minor gettito sulle abitazioni principali dovrebbe essere coperto da una maggiore tassazione degli altri immobili su cui già grava l’IMU, l'Amministrazione ha quindi cercato di tenere una tassazione il più bassa possibile.
Il Sindaco sottolinea lo sforzo dell'amministrazione, a vantaggio dei cittadini, nell'applicare la minore imposizione possibile, come già fatto anche per l’IMU, anche in questa occasione. Ribadisce che qualora si riducesse ulteriormente l’aliquota dell'abitazione principale si dovrebbe aumentare l’aliquota per gli altri immobili. Evidenzia che negli altri Comuni, anche limitrofi, l'aliquota per l’abitazione principale si sta assestando sul 2,5%.
Il consigliere capogruppo di minoranza sig.a Brazzo Chiara chiede quanto pagherà chi avrà l’aliquota del 9,6%.
Il Sindaco risponde che pagheranno proporzionalmente all’aliquota per la rendita del fabbricato.
Il consigliere Brazzo ritiene che con la crisi che colpisce l’intero mondo economico è un’ulteriore tassa.
Il Sindaco risponde che tenendo l’aliquota base al 1°/ooo per l’abitazione principale si è potuto evitare di prevedere le relative detrazioni per la 1^ casa che, per legge, sarebbe stato necessario prendere portando l’aliquota sugli altri immobili oltre il 2.5°/ooo , Questo ha quindi consentito di calmierare l’aliquota da applicare sugli altri immobili, già gravati dall’IMU, comunque anch’essa mantenuta con l’aliquota base minima del 7.6°/ooo.
L’Assessore Venturato precisa che dopo l’accertamento dell’effettivo gettito della prima rata ben si potrà intervenire per concedere eventuali detrazioni.
Il consigliere Brazzo chiede se sarà possibile ridurre l'aliquota per gli altri fabbricati.
Il Sindaco risponde che sarebbe possibile se vi fosse un gettito superiore ala stima prudenziale fatta, ma, sulla base delle simulazioni fatte fino ad ora, tale evenienza appare difficile.
Il Sindaco informa che per non aumentare le tariffe dei servizi, rimaste uguali per 5 anni, sono state fatte sostanziali razionalizzazioni della spesa oltre le quali è diventato pressoché difficilissimo andare.
Il consigliere di minoranza sig.a Convento ribadisce che si sommano molte imposte e alla fine uno non ce la fa più..
Il Sindaco evidenzia che dagli accertamenti è emerso che non sempre chi non può è colui che non paga e a tutti quelli che non pagano attualmente sono stati accertati e per chi vuol pagare sono state accettate anche rateazioni, questo nell’ottica dell’equità e del principio “pagare tutti per pagare meno”.
Si pone ai voti favorevoli 8 astenuti 4 minoranza contrari nessuno.
IE idem
Questo l'Articolo sul Mattino, fin troppo facile farsi un'idea:
Raddoppio Tasi, Brazzo contro De Marchi
CANDIANA. Il raddoppio dell’aliquota Tasi,
passata dall’1 al 2 per mille per la prima casa, infiamma la polemica
tra maggioranza e opposizione e allarga il divario fra l’attuale sindaco
Chiara Brazzo e il predecessore Andrea De Marchi.
Terreno di scontro la nuova imposta sugli immobili, determinata nei giorni scorsi in consiglio comunale. Il sindaco Brazzo ha spiegato che l’aumento era inevitabile per compensare i minori trasferimenti dallo Stato e per chiudere il bilancio in pareggio. Ma dall’opposizione l’ex sindaco De Marchi, che ad aprile aveva fissato l’aliquota all’1 per mille, è partito all’attacco: «Per la prima volta, dopo anni in cui la tassazione comunale, con grande fatica e impegno, veniva mantenuta al minimo per la prima casa, la nuova amministrazione fa una scelta di segno opposto. Noi c’eravamo riusciti ottimizzando molti dei costi, lottando contro gli sprechi e riducendo i costi del personale. La motivazione data in consiglio riguarda il taglio da 47 mila euro del fondo di solidarietà comunale che lo Stato ci trasferisce. A noi questa riduzione non risulta e lo abbiamo dimostrato».
«Poche storie», ribatte Brazzo, «l’aumento della Tasi è diretta responsabilità di chi ci ha preceduto e lo scorso aprile aveva fissato l’aliquota all’1 per mille sapendo che non sarebbe stato sufficiente.
Terreno di scontro la nuova imposta sugli immobili, determinata nei giorni scorsi in consiglio comunale. Il sindaco Brazzo ha spiegato che l’aumento era inevitabile per compensare i minori trasferimenti dallo Stato e per chiudere il bilancio in pareggio. Ma dall’opposizione l’ex sindaco De Marchi, che ad aprile aveva fissato l’aliquota all’1 per mille, è partito all’attacco: «Per la prima volta, dopo anni in cui la tassazione comunale, con grande fatica e impegno, veniva mantenuta al minimo per la prima casa, la nuova amministrazione fa una scelta di segno opposto. Noi c’eravamo riusciti ottimizzando molti dei costi, lottando contro gli sprechi e riducendo i costi del personale. La motivazione data in consiglio riguarda il taglio da 47 mila euro del fondo di solidarietà comunale che lo Stato ci trasferisce. A noi questa riduzione non risulta e lo abbiamo dimostrato».
«Poche storie», ribatte Brazzo, «l’aumento della Tasi è diretta responsabilità di chi ci ha preceduto e lo scorso aprile aveva fissato l’aliquota all’1 per mille sapendo che non sarebbe stato sufficiente.
De Marchi aveva anche dichiarato in
consiglio che probabilmente avrebbe dovuto rimodularla[1^BUGIA: basta leggere il verbale di quella delibera!].
Fatalità, dopo
un mese c’erano le elezioni. Noi del resto il bilancio non l’abbiamo
toccato perché già definito nell’Unione del Conselvano.[2^BUGIA+IGNORANZA: l'Unione non influisce sulle scelte politiche e sulle tasse dell bilancio comunale!].
E’ stata una
decisione sofferta ma non avevamo altra scelta, come ci hanno confermato
anche il collegio dei revisori dei conti e i dirigenti dell’Unione» [3^ BUGIA: scopriamo infatti che il dirigente dell'Unione ha aggiunto a a mano al suo parere sulla delibera "parere favorevole con fiferimento alle sole aliquote poichè su la stima del gettito sono necessarie idonee bache dati che non sono state fornite allo scrivente"! APPROFONDIREMO].
Prepariamoci al peggio.
Il capogruppo NOI CON VOI
Andrea De Marchi
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