martedì 24 febbraio 2015

INTERROGAZIONE n°10 - Non attuazione uscita unione

Con le sedute del 2-3-4/2/2015 il Consiglio dell'Unione del Conselvano ha approvato la modifica all'art.7 dello Statuto, per consentire un recesso semplificato, pur di liberarsi delle recriminazioni dei Comuni "uscenti", divenute causa della paralisi amministrativa della Unione che essi stessi lamentano.
Tra Sindaci, l'accordo era di portarlo alla ratifica dei Consigli Comunali velocemente, entro 15 giorni (cioè il 19 Febbraio), per soddisfare questa "smania" di uscire.

Quali sono i FATTI dopo l'approvazione del recesso semplificato e la comunicazione dell'uscita di 5 Comuni?
  • solo CONSELVE, TERRASSA P.NA, AGNA e BOVOLENTA hanno recepito velocemente il nuovo Statuto per il recesso semplificato, secondo i tempi concordati, mentre CANDIANA, ARRE e BAGNOLI tergiversano... proprio loro che devono uscire.. ;
  • dei 5 comuni che (dicono che) vorrebbero uscire, solamente BOVOLENTA ha approvato il recesso secondo il nuovo statuto.. gli altri nicchiano..;

Chunque ormai vede che chi dice uscire o chi lo ha fatto illegittimamente (come CANDIANA) non sta facendo nulla di quello che proclama!
Prendono in giro i Cittadini, i dipendenti, gli altri colleghi Amministratori!
Un teatrino di miseria politica ed organizzativa senza precedenti.

Siamo oramai a Marzo!

l'Amministrazione BRAZZO ha perso otto mesi, inviato ultimatum, scatenato un putiferio col suo recesso illegittimo, senza che poi una sola sillaba venisse attuata: tutto continua come prima, anzi continuano a stare in Unione per buttarla in rissa poter scaricare le colpe agli altri!
E pensare che la BRAZZO annunciava "nuove regole comunali per uscire in fretta dall'Unione" (link articolo)!!
Forse la Prefettura non è dello stesso parere ed una risposta del Prefetto di questi giorni, proprio a quesiti operativi della BRAZZO, potrebbe aver (tardivamente) fatto chiarezza sull'"uscire in fretta" o fare "recessi anticipati in deroga" dall'Unione, a conferma che non è per nulla "semplice" come dichiarava il Sindaco BRAZZO per rassicurarci in Consiglio Comunale, quando dichiaravamo che era un suicidio politico ed amministrativo, oltre che illegittimo.

Basti pensare come in questi 8 mesi, l'Amministrazione di Candiana abbia provato a mettere alla gogna i Presidenti di turno: prima il Sindaco RUZZON, perchè secondo loro non ascoltava nessuno, ora il Sindaco MILAN perchè secondo loro ascolta tutti.
Facile capire come stiano in realtà le cose: CANDIANA è una fonte di problemi continui e non c'è contesto che tenga di fronte all'incapacità ed all'arroganza.

Venendo agli aspetti pratici (che sono l'unica cosa su cui si dovrebbe impegnarsi in queste decisioni), nessuna delle Amministrazioni "uscenti" ha minimamente abbozzato quel pateracchio delle convenzioni che per mesi hanno sventolato come alternative all'Unione e che tra qualche settimana dovrebbero sottoscrivere tra loro, mentre invece continuano a rimangiarsi la parola e a litigare sulla pelle dei Cittadini.

Di questo chiediamo conto nella seguente INTERROGAZIONE N°10.



INTERROGAZIONE N°10

Candiana, 24/02/2015.
Doc. 017/2015

Alla c.a.        Sig. Sindaco di Candiana
                    c/o sede Municipale


OGGETTO: interrogazione a risposta scritta circa non attuazione recesso anticipato e procedure uscita Unione


Il gruppo consigliare NOI CON VOI,

PREMESSO CHE la delibera di C.C. n°41/2014 del 18/12/2014 prevedeva, illegittimamente secondo NOI:
1.       il recesso anticipato dall’Unione del Conselvano, in violazione allo Statuto dell’Unione stessa, in nessun modo attuato, sia nelle procedure amministrative (tutto continua come prima!) e nemmeno in quelle politico-decisionali (data la successiva partecipazione del consigliere SCUDELLARO ai Consigli dell’Unione e del Sindaco BRAZZO alle Giunte)
2.       la presa d’atto del recesso, definita dal Presidente “irricevibile”,da parte del consiglio dell’Unione che, dopo aver chiesto ogni volta all’Amministrazione di Candiana di ritirare tale forzatura, ha dovuto evitarne persino la discussione per tre sedute consecutive, con l’uscita di buona parte dei consiglieri ed il conseguente umiliante rifiuto della presa d’atto;
3.       il rientro in pianta organica dei dipendenti dal 01/01/2015, e la nomina delle posizioni organizzative nell’organico di Candiana da parte dell’Unione, aspetti in nessun modo attuati;

EVIDENZIATO CHE nella seduta del 4/2/2015 il consiglio dell’Unione, anche col voto del consigliere SCUDELLARO, votava a favore della modifica dell’art. 7 dello Statuto dell’Unione con l’indicazione conrdata che entro 15 giorni sarebbe stata approvata dai consigli comunali (cioè entro venerdì 20/2/2015)

RILEVATO CHE i comuni di AGNA, CONSELVE, TERRASSA PADOVANA e BOVOLENTA ad oggi hanno rispettato l’accordo e convocato nei tempi concordati il consiglio comunale con ordine del giorno la modifica all’art. 7 dello Statuto dell’Unione del Conselvano, mentre CANDIANA non lo ha fatto;

RILEVATO CHE solamente il comune di BOVOLENTA dei 5 “famigerati” Comuni uscenti, ha convocato il consiglio comunale per deliberare un recesso legittimo e conforme al nuovo art.7 dello Statuto, tanto agognato;

RICORDATO CHE, dopo averne ricevuto notizia il 20/02/2015 dalla Prefettura di Padova, il sottoscritto ha formalmente depositato richiesta a mezzo PEC del 20/02/2015, per avere copia della comunicazione inviata dal Prefetto al Sindaco di Candiana in data 17/02/2015 (richiesta ad oggi non evasa)

CHIEDE

Al Sindaco risposta scritta in merito ai seguenti quesiti:
1.       perché l’Amministrazione di Candiana non ha ancora convocato il consiglio comunale per recepire la modifica statutaria dopo averla approvata in Consiglio dell’Unione, secondo i tempi concordati tra Sindaci?
2.       perché anche i Sindaci di BAGNOLI ed ARRE che avrebbero comunicato di uscire dall’Unione (non si sa a questo punto quanto convintamente) non hanno ancora convocato il consiglio né per la modifica statutaria né tanto meno per il recesso dall’Unione;
3.       di avere copia della comunicazione del Prefetto già richiesta con PEC del 18/02/2015 e, se possibile, di averne lettura in Consiglio nella risposta alla presente interrogazione;

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