Niente da fare: nemmeno dopo le figuracce e le bacchettate del Prefetto, l'Amministrazione BRAZZO riesce a scrivere una delibera che sia conforme all eleggi ed al buon senso.
E' più forte di loro: quando sbagliano e viene dimostrato, la reazione è rafforzare l'errore con altri errori.
La convocazione del Consiglio Comunale di lunedi 16 Marzo è stata notificata venerdi 13 Marzo: l'opposizione CANPO ha segnalato l'irregolarità, ma il Sindaco ha affermata che bastano "due giorni": vedremo.
Ne pretendeva cinque, la Sindaco BRAZZO, quando era Opposizione!
Aveva bisogno di più tempo quando le delibere le scrivevano gli altri che non adesso che le scrive lei e infatti la i risultati si vedono!
La delibera di recesso dall'Unione ri-votata ieri (link delibera PDF) è stata "richiesta" dagli altri Comuni, stanchi della rissosità di Candiana: ci hanno buttato fuori! Candiana, quindi era già politicamente fuori dall'Unione, come da mesi denunciamo con fortissima preoccupazione.
Ora è finita, politicamente.
Rimangono i problemi giuridici e formali che la nuova delibera, rafforzativa del recesso illegittimo "richiamato integralmente", innesca con incredibile superficialità.
Restano gli atti formali, come ai funerali.
Prepariamoci al peggio.
CONSIGLIO COMUNALE
del 16/03/2015
PUNTO 01
O.D.G. – recesso dall’Unione
dei Comuni del Conselvano
Lo avevamo detto da subito: il recesso in deroga non
portava da nessuna parte!
A distanza di quasi tre mesi dalla delibera 41/2014,
questo Consiglio Comunale si vede costretto a ritornare sul recesso
dall’Unione, respinto nella sua formulazione illegittima su tutti i fronti,
come avevamo denunciato e facilmente previsto sin dalla sua approvazione.
Infatti, il recesso in violazione dello Statuto,
approvato da questa Amministrazione il 18/12/2014, ha reso il nostro Comune lo
zimbello dell’Unione, vedendo la delibera respinta dall’Unione ed infine
nemmeno avvallata dal Prefetto, creando una situazione di conflitto politico ed
amministrativo che ci ha isolati ed umiliati come ente e come comunità!
I fatti sono sotto gli occhi di tutti:
·
nella seduta del 18/12/2014 avete vagamente respinto le argomentazioni
giuridiche e politiche di entrambe le opposizioni (ALLEGATO “A”) che rappresentano – vi piaccia o no - la
maggioranza dei cittadini di Candiana, approvando un recesso illegittimo ed una
uscita dall’Unione che ci costerà carissimo in termini economici e politici;
·
non avete considerato nemmeno la nota del 30/01/2015 dei Sindacati (ALLEGATO “B”) con la quale i
dipendenti di tutti i Comuni chiedono ai Sindaci di proseguire con l’Unione, ”
che può essere da motore per la rinascita di queste zone” e che affermano come
“dopo
un anno di “rodaggio” si stava avviando una nuova fase dove il sistema di rete
stava in effetti prendendo vita”, dimostrandosi contrari all’uscita dei Comuni
dall’Unione;
·
in tutte e tre le sedute del consiglio dell’Unione del 02-03-04/02/2015
siete andati allo scontro con i colleghi Sindaci ed Amministratori che vi
chiedevano di ritirare il recesso illegittimo e riformularlo, ma avete
voluto forzare la mano, ottenendo che la maggioranza del consiglio dell’Unione
uscisse pur di evitare il voto contrario ad un atto di un altro Comune,
l’ultimo segno di rispetto al nostro Comune e che Voi, naturalmente, avete
inteso al contrario;
·
con la Sua nota del 18/2/2015 (ALLEGATO
“C”), il Prefetto, da Voi interpellato nonostante l’evidenza dei fatti
di questi mesi, ha smentito il Sindaco affermando che il recesso in deroga “costituisce
un’operazione di notevole complessità amministrativa” e che “immaginare
‘scorciatoie’ potrebbe rivelarsi, a medio termine, controproducente”;
Alla fine, dopo
tre mesi di figuracce, l’Amministrazione BRAZZO si ritrova completamente
screditata e riprova a deliberare l’uscita dall’Unione, con l’aggravante di
una gravissima ipoteca politica: infatti, come recita la delibera stessa in
approvazione ”i membri degli organi dell’Unione hanno
chiesto di ribadire la volontà del Comune di Candiana di uscire dall’Unione
dopo quanto disposto dalla modifica statutaria” che, tradotto in parole
comuni, significa “abbiamo aperto la porta, ora uscite”.
Candiana è già fuori dall’Unione, politicamente!
Questi sette mesi di contrapposizioni politiche e
forzature giuridiche hanno azzerato la credibilità politica del Sindaco, della
Giunta e dei Consiglieri di questa Amministrazione, presso i Cittadini e anche
presso gli altri Comuni, condannandoci ad un isolamento politico senza
precedenti.
Ora che non c’è
più nemmeno via di ritorno, che i problemi per tempo denunciati ed anche
evitabili sono già alle porte, la Maggioranza BRAZZO si presta ad approvare
comunque il recesso dalle conseguenze economiche e politiche gravissime, che
non ripeteremo perché già agli atti (ALLEGATO
“A”) e perché c’è dell’altro che fa comparsa in questo secondo maldestro
tentativo di recesso.
Analizziamo la delibera in discussione, punto per
punto.
1)
innanzitutto
non viene disposto il ritiro del precedente recesso illegittimo, creando
conflitti di disposizioni tra quello che il consiglio aveva deliberato a
Dicembre e quello che si dispone con questo atto. Farà anche parte
dell’innovativo “criterio rafforzativo” spiegatoci dal Sindaco BRAZZO
nell’ultimo consiglio comunale, ma oramai le rassicurazioni giuridiche di
questa Amministrazione non hanno alcuna credibilità. Vedremo cosa comporterà
questo primo grave errore. Era più corretto, nonché onorevole, ritirare il
recesso illegittimo, piuttosto che richiamarlo integralmente in questa delibera
che lo supera del tutto (vedasi dipendenti, tempistiche, la novità del
sostituto d’imposta prima non presente, ecc.). Voi richiamate integralmente una
delibera sbagliata che dovete rifare, sacrificando linearità e coerenza
amministrative a mascheramenti che vi e ci ridicolizzano;
2)
la delibera in esame richiama il nuovo art.7 dello Statuto dell’Unione,
ma CANDIANA non ha voluto ratificarlo in consiglio, come invece hanno fatto gli
altri comuni di CONSELVE, AGNA, BAGNOLI, TERRASSA P., BOVOLENTA! Prima si ratifica il nuovo
Statuto e poi si delibera il nuovo recesso, come ha fatto BOVOLENTA, unico
altro comune ad uscire dall’Unione. Sapendo di essere in errore anche qui, vi
ridicolizzate nuovamente spiegando che il TUEL ha recentemente previsto che le
modifiche statutarie sono approvate dal Consiglio dell’Unione, ma la “ratifica”
è un’altra cosa e infatti gli altri Comuni lo hanno fatto! Così è
ulteriormente dimostrato che anche sulle questioni di base l’Amministrazione
BRAZZO è in contrapposizione con quegli stessi Comuni con cui dice di voler
fare le convenzioni e che invece ci ritengono, giustamente, inaffidabili e
problematici. Vi isolate sempre più, anche quando sono questioni di semplice
coordinamento e non obblighi di legge: come farete le convenzioni se non andate
d’accordo nemmeno sulla gestione di uno Statuto?
3)
La risposta ce la danno i successivi punti della delibera, dove viene
evidenziato, oltre all’imbarazzante invito ad uscire di cui sopra, che ”il
Consiglio dell’Unione, più volte sollecitato, non ha voluto prendere atto della
volontà espressa dal Consiglio Comunale di Candiana” e che “nelle
sedute del Consiglio dell’Unione del 2,3 e 4 febbraio 2015 la maggioranza dei
consiglieri si è alzata nell’aula facendo mancare il numero legale” dove è lampante il livello di
scontro politico a cui avete portato i rapporti con la maggioranza degli altri
Amministratori del nostro territorio, nel momento stesso in cui cercavano di
venirvi incontro con le modifiche statutarie per il recesso semplificato, che
oggi approvate comunque ma da sconfitti ed isolati;
4)
Sempre l’art.7 dello Statuto dell’Unione, come riportato in delibera,
prevede la perdita per il nostro Comune del diritto a riscuotere qualsiasi
quota dei trasferimenti pubblici acquisiti, o anche solo maturati, e a
qualsiasi diritto sul patrimonio e demanio dell'Unione costituito con il
contributi percepiti dall'Unione con i propri soldi. Ecco perché abbiamo
votato contro la semplificazione del recesso dall’Unione nel Consiglio
dell’Unione del 02/02/2015 (ALLEGATO
“D”).
5)
La delibera riporta in un passaggio “innumerevoli
difficoltà organizzative e gestionali nella produzione dei servizi”, eppure il Sindaco BRAZZO
ci rassicurava sul recesso in deroga, dicendo “facciamo
le cose semplici, NOI!” , peccato che il Prefetto l’abbia definito un’operazione
di notevole complessità amministrativa” evidenziando che “immaginare
‘scorciatoie’ potrebbe rivelarsi, a medio termine, controproducente” e che l’invito alla
ponderazione sia stato colto dall’Amministrazione solo ora, dopo che per tre
mesi ogni analogo invito è stato rifiutato a suon di figuracce. Le bugie, anche
se ben caramellate, hanno le gambe corte e non conta quanto bravo sia il
dispensatore perché, alla fine, si rivelano per quello che sono;
6)
Le disposizioni di questa delibera sono totalmente in contrasto con il
recesso in deroga richiamato (anziché ritirato), soprattutto per le scadenze,
la gestione dei dipendenti in “comando”, per le posizioni organizzative, per la
novità del sostituto d’imposta, ecc. Quindi, altro che integralmente
richiamata: la delibera del 18/12/2014 del recesso in deroga è integralmente in
contrasto con questo atto e andrebbe ritirata per evitare problemi,
specialmente rispetto alle problematiche previdenziali, agli obblighi
assicurativi ed alle “pendenze contabili” che essa stessa richiama! Così è ancora più evidente
la mancanza di visione e di idee dell’Amministrazione BRAZZO: le delibere
non hanno alcun valore e vengono rimescolate con altre, in un collage caotico
di atti amministrativi contraddittori la cui applicazione darà problemi e può
causare ricorsi al TAR;
7)
A proposito di “pendenze contabili”, cioè i problemi economici
legati all’uscita dall’Unione, la delibera richiama addirittura provvedimenti
inesistenti! Infatti, si trova scritto di “funzioni
trasferite nel secondo semestre 2014 e primo periodo 2015”: ma l’Amministrazione
BRAZZO ha trasferito funzioni alla UNIONE, pur volendone uscire? Un richiamo
inesistente sull’argomento più controverso del recesso è la riprova della
inattendibilità delle delibere partorite da questa Amministrazione e di chi le
approva. Ancora una volta, ci sono responsabilità ben definite per i ruoli che
ognuno di noi si ritaglia con il voto di questa sera.
8)
Fa specie anche la votazione sulla immediata esecutività, dato che
la delibera si basa sul nuovo Statuto dell’Unione, che nemmeno si è voluto
ratificare, al contrario degli altri Comuni, e che diventerà esecutivo tra un
mese (il11/04/2015)!
Questo insieme di evidenze dimostra come con questa delibera si peggiora
ulteriormente la situazione a livello giuridico e di responsabilità: la
contraddittorietà di questa delibera di recesso semplificato non è da meno del
precedente recesso in deroga che qui viene richiamato “integralmente”, e con il quale
presto è apertamente in contrasto, dato che non viene ritirata.
La riflessione
finale non può che tornare sull’aspetto politico dell’uscita dall’Unione
NOI abbiamo sempre contestato l’uscita dall’Unione
del Conselvano come un suicidio politico che comprometterà il futuro politico
ed economico di questo Comune per gli anni a venire: su simili argomenti
l’opposizione deve essere la più energica e motivata possibile, per i motivi
già spiegati nella seduta del 18/12/2014 (ALLEGATO
“A”).
Ma se una scelta politica sbagliata viene anche
perseguita scorrettamente, l’opposizione non può che essere la più dura e la
più altamente documentata.
Non a caso, i fatti ed il
tempo ci hanno dimostrato che avevamo ragione!
L’Unione è la risposta alle prospettive di governo
del nostro territorio e solamente tramite di essa i Comuni di questo territorio
possono avere nuovi margini rispetto al patto di stabilità, possono accedere a
finanziamenti regionali ed europei, dare più coerenza al lavoro dei dipendenti,
fornire servizi con sportelli in tutto il territorio, fare fronte ai tagli
imposti con i risparmi sui servizi.
Lo abbiamo spiegato e documentato in questo
consiglio, quando siamo stati Amministrazione, da quando abbiamo aderito al
progetto, a quando l’abbiamo fondata, a quando le abbiamo attribuito tutte le
funzioni ed i dipendenti, secondo normativa ma anche con la profonda
convinzione che il territorio del Conselvano può darsi unità!
Con l’uscita dall’Unione tutte queste prospettive,
questi sforzi, i contributi ottenuti, gli investimenti su strutture e uffici,
svaniscono precipitando il comune di CANDIANA nuovamente dentro al patto di
stabilità ed alla gestione in solitaria delle risorse comunali.
Un destino di cui, oggi, ciascuno dei consiglieri
presenti si rende responsabile.
Dopo sette mesi di malgoverno, di false
rassicurazioni, di spregio alle regole, l’unico risultato è portarci fuori
dall’Unione, in malo modo!
La sintesi del consigliere SCUDELLARO del primo anno
di mandato BRAZZO è quanto mai pertinente: “rimane solo che noi abbiamo buttato nel
cesso quasi un'anno di nostra amministrazione x tentare di non svendere il
nostro paese e cercare di toglierlo da questa porcata di struttura in cui tu ci
hai messo”
.
Però, sta di fatto che La “porcata” dell’Unione non
viene sciolta e va avanti, che solamente CANDIANA e BOVOLENTA ne escono, che
gli altri Comuni non vi seguono e deliberano sempre in maniera diversa da voi
ma coerente tra loro e che rimangono pochi mesi per rendere operative le convenzioni
per le funzioni che in quasi due anni l’Unione stava ancora perfezionando a
fatica, proprio secondo il vostro dire.
Di norma, è questa la situazione che potrebbe
essere definita come una “porcata”, ma non essendone esperti, preferiamo usare
un giudizio documentato e acclarato dai fatti, preparandoci al peggio e
dichiarando VOTO CONTRARIO alla presente deliberazione.