lunedì 30 maggio 2011

PROFUGHI (correttamente: RICHIEDENTI ASILO): cosa ci aspetta?

Inutile nascondere la tristezza che viene assistendo allo scontro politico sulla questione, ma è inutile anche parlarne. Alla fine, tocca ai Sindaci (e quindi, ai Cittadini)!!! Un problema di ordine nazionale ed internazionale viene scaricato sulle comunità locali. Pietoso. Se ti organizzi, meglio, altrimenti "gli ospiti" te li caliamo d'ordine del Prefetto. A noi Sindaci, generalmente persone responsabili, tocca dire "obbedisco", ma obbedire significa trovarsi con un problema che i nostri bilanci non potevano prevedere e probabilmente non possono reggere. Chi dice "accogliamoli!", probabilmente intende farlo a casa propria (per coerenza, almeno) oppure ha le strutture per farlo (magari sottoutilizzate da tempo e finalmente riesce a dar loro un senso), ma i piccoli comuni che non le hanno? Dal lato opposto, i Sindaci che si "oppongono", ma a che scopo (a parte quello propagandistico)? Quindi? Detto questo, rimane sempre il problema del costo e del supporto. ... Come al nostro solito, trascendiamo le polemiche e usiamo i dati disponibili per capire e informarvi:
1) QUANTI: COME VENGONO DESTINATI I RICHIEDENTI ASILO. LA REGOLA CHE STA ALLA BASE DELLA DISTRIBUZIONE DEI PROFUGHI E' MERAMENTE PROPORZIONALE ALLA POPOLAZIONE. Ogni 100 profughi già arrivati in Italia, vengono così ripartiti nei nostri territori:
  • il 9.3% spetta al Veneto per l'accordo stato-regioni;
  • di questi, il 20% spetta alla provincia di Padova (1 milione di abitanti su 5 milioni del Veneto),
  • di questli, lo 0,2% spettano a Candiana (2mila abitanti su 1 milione di Padova)
In pratica, la quota di Candiana è lo 0,2% del 20% del 9,3% è pari allo 0,0037%. Ciò significa che ogni 27'000 richiedenti asilo, 1 sarà trasferito a Candiana. Altri discorsi non ce ne sono. Ad oggi (30 Maggio 2011), siccome si stimano esserci circa 25'000 richiedenti asilo, viene infatti confermato che nel padovano saranno "distribuiti" 1 rifugiato ogni 2'000 abitanti, ed ecco che uno quindi ce l'avremo presto. 2) COSTI: QUALI SOVVENZIONI SONO PREVISTE PER I RICHIEDENTI ASILO. Il governo ha preso l'impegno (lo manterrà?) di sovvenzionare con 40 € al giorno per persona il periodo di circa 6 mesi durante il quale viene esaminata la domanda di asilo: se la domanda sarà accolta, la persona diverrà cittadino italiano e come tale graverà sull'ente locale presso cui chiederà di risiedere. Cosa succede quindi quando finiscono i 6 mesi? L'impressione è che sarà tutto scaricato sui comuni, mentre intanto a molti fanno gola i 40 €/giorno*persona facili facili. 3) L'OSPITALITA': SUPPORTO ED INTEGRAZIONE A chi vedrà riconosciuto il diritto di asilo, sarà concessa la cittadinanza italiana, quindi avrà pieno diritto al supporto sociale ed in più dovrà essere integrato nella comunità che lo ospita. Un ruolo fondamentale, si spera, lo svolgeranno le parrocchie, le associazioni ed il terzo settore in genere. E' per questo che l'Amministrazione ha da subito coinvolto le realtà parrocchiali per raccogliere disponibilità all'accoglienza, all'ospitalità ed al supporto sia economico che di inserimento umano. E' oramai chiaro che la crisi economica è stato solo il primo segnale di una rivoluzione epocale che toccherà certamente l'Europa: amministratori locali e cittadini si trovano in prima linea, spesso da soli, per affrontare queste emergenze. Il Sindaco PS - si allega un breve quadro giuridico sulla questione (segue in VIOLA):

(**) Complessivamente, alla fine del 2008, in Europa vi erano 1,6 milioni di rifugiati. Di questi, quasi 1,5 milioni si trovavano nei 27 paesi dell’Unione Europea.[ link pagina UNHCR/DATI ]

DIRITTO SI ASILO (fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Diritto_di_asilo ) Il Diritto di asilo (o asilo politico, in greco: ἄσυλον[1]) è un'antica nozione giuridica, in base alla quale una persona perseguitata nel suo paese d'origine può essere protetta da un'altra autorità sovrana, un paese straniero, o un santuario religioso. (come nel medioevo). Questo diritto ha le sue radici in una lunga tradizione occidentale, anche se era stato già riconosciuto da egiziani, greci ed Ebrei - Cartesio si rifugiò nei Paesi Bassi, Voltaire in Inghilterra, Hobbes in Francia assieme a molti nobili inglesi durante la Guerra civile inglese), ecc; ogni stato ha offerto protezione a stranieri perseguitati. La Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo riconosce il diritto d'asilo all'art. 14 come diritto di cercare e di godere in altri paesi asilo dalle persecuzioni, non invocabile, però, da chi sia realmente ricercato per reati non politici o per azioni contrarie ai fini e ai princìpi delle Nazioni Unite. Hanno dunque diritto di asilo i "rifugiati". Quello di "rifugiato" è uno status riconosciuto, secondo il diritto internazionale (art. 1 della Convenzione di Ginevra relativa allo status dei rifugiati del 1951), a chiunque si trovi al di fuori del proprio paese e non possa ritornarvi a causa del fondato timore di subire violenze o persecuzioni. Il riconoscimento di tale status giuridico è attuato dai governi che hanno firmato specifici accordi con le Nazioni Unite, o dall’UNHCR secondo la definizione contenuta nel proprio statuto. In questo senso, l'asilo politico è un caso particolare di diritto di asilo, è il diritto di asilo, cioè, di chi è perseguitato per le proprie opinioni politiche, e che è perciò un rifugiato politico. Nota: In italiano, mentre storicamente si usava solamente la parola "profugo", da qualche anno si usa anche la parola "rifugiato", improntata all'inglese e al francese, per indicare i profughi legalmente riconosciuti.[senza fonte]

Convenzione ONU relativa allo status dei rifugiati (Ginevra, 1951)

La Convenzione di Ginevra del 1951 e il Protocollo del 1967 sono alla base del diritto internazionale del rifugiato. Secondo la Convenzione, un rifugiato è un individuo che:
  • ha fondato motivo di temere la persecuzione a motivo della sua
si trova al di fuori del suo paese d’origine e non può o non vuole avvalersi della protezione di quel paese, o ritornarvi, per timore di essere perseguitato

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