mercoledì 24 luglio 2013

SINDACI SOLI / (NON TUTTI, MA QUANTI..)

Ieri, "la Sindaca" di Cardano al Campo LAURA PRATI è morta: uccisa.
Esprimo la nostra più sentita vicinanza alla sua famiglia ed ai suoi concittadini.
Personalmente, mi sento particolarmente coinvolto in questo episodio.
La notizia del suo ferimento, prima, e della sua morte, poi, ha definito i contorni di alcune riflessioni personali, che vorrei condividere.
I Sindaci sono in prima linea e provano a gestire situazioni difficilissime, su ogni fronte.
Si pensi allo Stato, che complica procedure, taglia risorse, pretende rigore fino all'eccesso, senza mai dare l'esempio e riservare a se stesso, prima che agli altri, questi sacrifici. Basterebbe applicare a tutte le amministrazioni pubbliche le stesse regole imposte ai Comuni che si avrebbe già una rivoluzione, senza inventarsi niente di nuovo (trasparenza, decadimento dopo assenze ingiustificate, massimo due mandati, incompatibilità, controllo a gomito sui dipendenti..). Chi di dovere, lo ignora, sapendolo: risibile appare in questo senso la proposta di una Commissione Parlamentare sulle intimidazione verso gli amministratori locali (link articolo): basterebbe che annullassero gli ultimi 3 anni di provvedimenti parlamentari che e la rabbia di cittadini ed amministratori locali potrebbe svanire d'incanto.
Si pensi infatti all'esposizione che ne consegue verso i cittadini, che vedono nell'Amministrazione Comunale (in particolar modo, nel Sindaco che la guida) il gabelliere o l'appendice di uno Stato vessatore e che non  sentono vicino, anzi (si pensi ai recenti fatti di Legnaro).
Il risultato è che il Sindaco e la sua Amministrazione, sono soli o quasi
E' un paradosso: persone elette e investite di un ruolo sancito costituzionalmente che non riescono a godere della fiducia ricevuta e del rispetto dovuto.
Ecco cosa uccide, prima, sul piano istituzionale e, poi, sul piano umano le persone come questo Sindaco: la dilagante inciviltà e la mancanza di rispetto, figlie anche di istituzioni poco serie, e che infine sfociano nel livore verbale e, nei casi più sciagurati, nell'aggressività materiale.
Basta vedere cosa era successo, proprio alla Sindaca Prati appena dopo la condanna in  primo grado di alcuni "suoi" dipendenti per truffa e peculato, solo qualche mese fa. L'Amministrazione aveva posizionato una videocamera sul parcheggio del municipio aperto al pubblico transito, a causa di un aggressione: infuriarono le polemiche con alcuni sindacati e dipendenti comunali, per il paventato pericolo che fossero spiati sul posto di lavoro. La Sindaca ha dovuto ulteriormente difendere le scelte fatte (articolo 22-11-2012), nonostante i chiarimenti già dati alle RSU in sede ufficiale. Quindi, dopo aver dovuto affrontare l'assenteismo di alcuni dipendenti, si è poi dovuta difendere dagli attacchi di altri colleghi su una questione francamente pretestuosa. Oppure, si legga quando la Prati era Assessore, nel 2009, con che livelli di polemica ha dovuto confrontarsi per chiarire l'operato dell'Amministrazione e replicare al castello di diffamazione, disinformazione, accuse personali (articolo 24-09-2009) per un ampliamento della scuola materna.
Riporto tutto questo per dire cosa? Per dire che la Sindaca, che ora tutti piangono, dallo Stato, ai cittadini, ai dipendenti, prima che le sparassero, era già da tempo sola con i suoi amministratori, ignorata dalle istituzioni (non tutte, ma quante..), insultata da cittadini e talvolta loro rappresentanti (non tutti, ma quanti..) e osteggiata dai dipendenti comunali (non tutti, ma quanti..).
Ritengo che davanti a questo evento, sia doveroso riflettere non tanto sul gesto estremo, ma sul contesto in cui esso matura ed infine si scatena, contesto così simile a tante nostre realtà.
Sindaci ed amministratori locali possono essere criticati, possibilmente con contro-proposte, ma non possono essere ridotti a bersagli o sputacchiere.
Laura Prati, la vittima di oggi, per mesi, anni, è stata dipinta come il carnefice, con i toni che oramai imperversano sui quotidiani, sui social network, nelle strade, al bar.. 
Lo avevo scritto qui, giusto qualche mese fa (link al post), riferendomi ad alcuni particolari eventi verificatesi nel nostro Comune dopo una decisa presa di posizione della nostra Amministrazione sul fronte dei dipendenti. Sono stati mesi di falsità e mortificazione, ma il tempo (solo quello, purtroppo) ha reso giustizia a quella nostra battaglia ed i Cittadini hanno infine compreso (non tutti, ma quanti..).
Ora, affinchè questa tragica notizia non sia vissuta come semplice cronaca, invito chi mi ha cortesemente seguito in questi passaggi a riflettere sulle analogie che questo triste scorcio di vita locale ha con tanti episodi che riguardano le nostre comunità, sfiancate da contrapposizioni e polemiche infinite, cariche di immotivato e spropositato livore.
La morte della Sindaca Laura Prati è la peggiore combinazione di queste abberrazioni, contro le quali ognuno di noi deve opporsi: in questa lotta contano soprattutto  i "modi" con cui la si conduce.
La memoria ed il buon senso, non molto altro, basterebbero a trovare strade e convivenze diverse perché, alla fine, il "tutti-contro-tutti" sta unendo al declino economico la miseria umana.
Per concludere, vorrei che il vuoto lasciato da questo Sindaco nelle vite dei propri cittadini, fosse di monito a chi continua a svilirne il ruolo con il proprio operato, che sia quello di pessimo amministratore, di pessimo legislatore, di pessimo dipendente, di calunniatore o latore di minacce.
Certamente, sento che sarà di sprono per tutti coloro chi continuano ad impegnarsi con capacità ed onestà per il buon amministrare, per il bene comune, finchè gli sarà dato di farlo.
Se posso permettermi, infine: Buon Viaggio, cara Sindaca.

un Sindaco


Elezioni Comunali 25 Maggio 2014