lunedì 16 febbraio 2015

UNIONE vittima dei Sindaci kamikaze

Alla fine, dopo due mesi di fallimenti politici ed amministrativi, l'hanno buttata in rissa!
Questo si evince dai primi sviluppi dopo i tre consigli dell'Unione in cui Candiana, per bocca del consigliere SCUDELLARO, minacciava "ci saranno problemi" (come avevamo previsto e rendicontato nel precedente post del "3° schiaffo": link).
Abbiamo sempre attribuito all'Amministrazione BRAZZO la capacità di far implodere qualsiasi contesto politico in cui venga ad operare, e così è stato dopo le figuracce in cui si è cacciata da sola con il suo inedito "recesso anticipato", che ha confermato l'incompetenza amministrativa e l'incapacità di intrattenere il minimo rapporto politico.
E così, hanno dato via alla rissa del tutti contro tutti tra i comuni "secesionisti"!

La prima mossa è stata quella di far cadere la testa del Presidente dell'Unione (e Sindaco di Bagnoli) MILAN, prima sotto sfiducia su proposta del Sindaco di BOVOLENTA (articolo link), poi attaccato dalla Sindaco BRAZZO per la sua condotta in consiglio ed ora pubblicamente messo alla gogna dalle dichiarazioni sempre della BRAZZO nell'articolo di ieri (link articolo Mattino). Un atteggiamento inqualificabile ed irresponsabile da prima repubblica: dopo aver sostenuto mozioni di scioglimento dell'Unione e aver provato ad imporre al consiglio di ratificare la illegittima delibera di "recesso anticipato" , la Sindaco BRAZZO ha il coraggio di dichiarare ""  Milan non può scaricare la responsabilità sugli altri sindaci, si è dimesso perché ha gettato la spugna. All’inizio avevamo condiviso un percorso poi però in Consiglio la situazione è cambiata e il presidente ha votato contro l’uscita di Candiana mentre avrebbe dovuto almeno astenersi".

Dopo averli illusi per mesi, sbandierando sui giornali "nuove regole comunali per uscire in fretta dall'Unione"(link articolo), delirando su convenzioni senza UNIONE, l'Amminstrazione BRAZZO, vedendo svanire una alla volta le alternative all'Unione, attacca i colleghi SIndaci che anno fatto l'errore di condividerne la strategia suicida.
Bagnoli è il primo, ma poi verrà Agna che con Bagnoli aveva condiviso una permanenza almeno a breve termine.
Ecco in che rapporti stanno scadendo i Comuni "secessionisti", quelli che dovevano fare le funzioni associate insieme, che uscivano dall'Unione per mettere in piedi chissà quale pateracchio alternativo (il famoso "piano B", ora più che mai  inesistente).

La rissa tra i comuni secessionisti sta per compromettere definitivamente la stabilità dell'Unione e dei Comuni che vorrebbero continuare (Conselve, Terrassa ed Arre). Beghe tra Sindaci "miopi" che avevano posto ultimatum, che avevano indicato ricette per l'Unione ma che in realtà non sanno nemmeno come mettersi d'accordo per uscirne!

Per chi, come NOI ed altri Amministratori dell'Unione, aveva dato in tempo l'allarme rispetto a questa deriva autarchica di alcune Amministrazioni incapaci di darsi una via d'uscita dignitosa e coordinata, rimane il disgusto per un simile teatrino della poitica vecchio stampo, in cui si vuole distruggere perchè non si sa nè migliorare, nè costruire.
Allarme che avevamo per tempo dato anche ai Sindacati, i quali hanno tardivamente capito che l'Unione era l'unica realtà per garantire funzioni associate senza fusione dei Comuni (soluzione ad oggi fallita in tutti i tentativi nel Veneto) ed oggi denunciano "lincapacità di questo gruppo politico di fare squadra e di superare le divisioni."

A farne le spese, come agnello sacrificale del momento, è stato il Presidente MILAN, sfiduciato dagli stessi comuni secessionisti (BOVOLENTA e CANDIANA) che ha voluto aiutare ad uscire, magari pensando di farci funzioni associate insieme ed oggi invece rivelatisi i suoi accusatori, con atteggiamento rissaiolo che ben qualifica il loro modo di operare.

Volendo sintetizzare per tappe la vicenda dei comuni "secessionisti", oggi si può elencare questa esemplare lista di episodi:
  • appena eletti, buona parte delle nuove Amministrazioni blatera di UNIONE mal costruita e poneva ultimatum
  • dopo il non accogliemto dell'ultimatum, viene eletto a scadenza naturale come Presidente il Sindaco MILAN, disponibile a lasciare uscire i secessionisti (BOVOLENTA e CANDIANA) ma anche a migliorare la nuova struttura ridotta a 5 Comuni,
  • poi però viene presentata mozione di scioglimento (appoggiata da BOVOLENTA, AGNA, ARRE, BAGNOLI, CANDIANA) che viene respinta con la marcia indientro di ARRE e la determinazione delle minoranze (tra cui NOI),
  • viene approvato il recesso semplificato proposto da BOVOLENTA (CANDIANA lo vota, ma non gli piace)
  • viene respinta la ratifica del recesso anticipato di CANDIANA che minaccia "problemi"
  • BOVOLENTA presenta sfiducia a MILAN che però li anticipa e si dimette
  • accusa MILAN di abbandonare la barca e scaricare i problemi sugli altri
  • AGNA e BAGNOLI comunicano di uscire dall'Unione con tappe concordate
Inutile approfondire ulteriormente, ogni scelta ed evento si commenta da sè ed è fin troppo facile giudicare il ruolo di ogni singolo Comune in questa farsa del voler uscire senza sapere come si fa e cosa vuol dire.




Ora che tutto è stato buttato "in vacca", con gravissime ricadute politiche ed economiche, i fronti che si aprono sono di profilo bassissimo e di pochezza politica:

  • non esiste più un gruppo di comuni che usciranno per svolgere funzioni associate insieme: BAGNOLI viene oggi ripudiato da CANDIANA e BOVOLENTA per averli aiutati;

  • AGNA si era legato a BAGNOLI nella strategia di permanenza breve in Unione, è quindi ora dovrà scegliere tra BAGNOLI (rimasto solo nel conselvano) e CANDIANA+BOVOLENTA (isolati rispetto all'UNIONE e a BAGNOLI): auguri!

  • L'Unione, oggi, in sostanza dipende da ARRE, la cui Amministrazione ha avuto atteggiamenti incomprensibili da subito, compreso appoggiare la mozione di scioglimento che poi però ha voluto emendare e infine respinto: il destino dell'UNIONE dipende oggi da questi Amministratori. CONSELVE e TERRASSA  PADOVANA sono costretti ad aspettare i loro comodi: una ulteriore prova di pazienza delle uniche due amminstrazioni coerenti e corrette in questa vicenda,
Quattro o cinque comuni usciranno dall'Unione ma non si metteranno insieme, perchè già litigano mentre sono ancora dentro l'Unione!
Avevamo previsto ogni cosa dall'inizio, avevamo avvisato le Amministrazioni di AGNA e BAGNOLI che la deriva secessionsta andava isolata e non ascoltata: oggi, per essersi lasciati affascinare da facili uscite e improbabili ricette sulle convenzioni , si sono visti costretti a rimangiarsi la parola sulla permanenza a breve termine in Unione ed a comunicare l'uscita.

Uscita che porterà alla disintegrazione politica del nostro territorio, ancora una volta vittima dei personalismi ed egoismi politici di Amministrazioni miopi che non sanno fare squadra e che hanno fatto collassare l'UNIONE per dare vita a pateracchi amministrativi sui quali ci sarebbe presto da divertirsi, se non ci fosse invece da disperarsi.
A piangere sono, già da oggi i dipendenti, e fra un anno i Cittadini, ai quali non rimarrà che constatare gli aborti politici che nasceranno da questa disgregazione, frutto di incapacità ed isolazionismo.

Consigliere dell'Unione
Ing. ANDREA DE MARCHI

Elezioni Comunali 25 Maggio 2014