martedì 17 marzo 2015

INTERROGAZIONE N°13: richiamo delibera CC 16/3/15 a trasferimenti funzioni inesistenti

Superficialità e caos tra delibere illegittime, provvedimenti inesistenti e mascheramenti che rasentano il ridicolo.
Leggete un po' cosa mettono dentro al minestrone di questa delibera..



INTERROGAZIONE N°13

Candiana, 17/03/2015.
Doc. 023/2015

Alla c.a. Sig. Sindaco di Candiana
c/o sede Municipale


OGGETTO: trasferimenti di funzione all’Unione inesistenti richiamati nella delibera CC 16/3/2015


Il gruppo consigliare NOI CON VOI,

PREMESSO CHE al punto 1 del Consiglio Comunale del 16/03/2015, avente per oggetto recesso dall’Unione dei Comuni del Conselvano, la delibera riporta i membri degli organi dell’Unione hanno chiesto di ribadire la volontà del Comune di Candiana di uscire dall’Unione dopo quanto disposto dalla modifica statutariache certifica la pesantissima ipoteca politica che è gravata sulla nostra uscita dall’Unione, oramai caldeggiata anche dagli altri Comuni;

EVIDENZIATO CHE la delibera in questione accoglieva ”l’invito alla ponderazione della complessità amministrativa” formulato del Prefetto che nella sua nota suggeriva “una attenta e rigorosa interpretazione tecnico-giuridica delle norme statutarie e dei regolamenti” e segnalava come “immaginare scorciatoie potrebbe rivelarsi a medio termine controproducente”;

RILEVATO CHE la delibera in questione dava atto “che per quanto riguarda le pendenze contabili tra il Comune di Candiana e l’Unione dei Comuni del Conselvano, derivanti dalle funzioni trasferite nel secondo semestre 2014 e primo periodo 2015 si procederà con successivo atto” riferendosi a trasferimenti inesistenti e non si sa a che titolo richiamati nella delibera,

PRESO ATTO del fatto che il Sindaco, interrogato sulla questione durante e alla fine della lettura della nostra dichiarazione di voto, non rispondeva sull’argomento affermando “noi ascoltiamo e dimostrando ancora una volta  che non sa di dover rispondere di quello che la sua Amministrazione delibera;

APPURATO definitivamente durante la seduta del Consiglio Comunale del 02/03/2015 che la lettura e risposta delle interrogazioni va fatta in Consiglio Comunale, ai sensi dell’art.10 del REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE, che la risposta va comunque data entro 30 giorni come previsto dallo STATUTO art.38 e dal TUEL, a prescindere dalla risposta scritta, come infatti era prassi delle ultime Amministrazioni

CHIEDE
Al Sindaco di rispondere ai seguenti quesiti:
1.       quali sono gli atti dell’Amministrazione BRAZZO in materia di “funzioni trasferite nel secondo semestre 2014 e primo periodo 2015” all’Unione, a nostra memoria del tutto inesistenti, richiamati nella ponderata delibera proprio sulla questione più critica delle “pendenze contabili” con l’Unione stessa;
in che senso la delibera riporti la tematica del “sostituto d’imposta”, non essendo presente questa problematica nel precedente recesso in deroga “integralmente richiamato” nella delibera in questione;
Il Capogruppo NOI CON VOI
Ing. ANDREA DE MARCHI


UNIONE: BRAZZO costretta a riformulare il recesso ma è caos delibere

Niente da fare: nemmeno dopo le figuracce e le bacchettate del Prefetto, l'Amministrazione BRAZZO riesce a scrivere una delibera che sia conforme all eleggi ed al buon senso.
E' più forte di loro: quando sbagliano e viene dimostrato, la reazione è rafforzare l'errore con altri errori.

La convocazione del Consiglio Comunale di lunedi 16 Marzo è stata notificata venerdi 13 Marzo: l'opposizione CANPO ha segnalato l'irregolarità, ma il Sindaco ha affermata che bastano "due giorni": vedremo.
Ne pretendeva cinque, la Sindaco BRAZZO, quando era Opposizione!
Aveva bisogno di più tempo quando le delibere le scrivevano gli altri che non adesso che le scrive lei e infatti la i risultati si vedono!

La delibera di recesso dall'Unione ri-votata ieri (link delibera PDF) è stata "richiesta" dagli altri Comuni, stanchi della rissosità di Candiana: ci hanno buttato fuori! Candiana, quindi era già politicamente fuori dall'Unione, come da mesi denunciamo con fortissima preoccupazione.
Ora è finita, politicamente.
Rimangono i problemi giuridici e formali che la nuova delibera, rafforzativa del recesso illegittimo "richiamato integralmente", innesca con incredibile superficialità.

Restano gli atti formali, come ai funerali.

Prepariamoci al peggio.


CONSIGLIO COMUNALE  del 16/03/2015
PUNTO 01 O.D.G. – recesso dall’Unione dei Comuni del Conselvano

Lo avevamo detto da subito: il recesso in deroga non portava da nessuna parte!

A distanza di quasi tre mesi dalla delibera 41/2014, questo Consiglio Comunale si vede costretto a ritornare sul recesso dall’Unione, respinto nella sua formulazione illegittima su tutti i fronti, come avevamo denunciato e facilmente previsto sin dalla sua approvazione.
Infatti, il recesso in violazione dello Statuto, approvato da questa Amministrazione il 18/12/2014, ha reso il nostro Comune lo zimbello dell’Unione, vedendo la delibera respinta dall’Unione ed infine nemmeno avvallata dal Prefetto, creando una situazione di conflitto politico ed amministrativo che ci ha isolati ed umiliati come ente e come comunità!
I fatti sono sotto gli occhi di tutti:
·         nella seduta del 18/12/2014 avete vagamente respinto le argomentazioni giuridiche e politiche di entrambe le opposizioni (ALLEGATO “A”) che rappresentano – vi piaccia o no - la maggioranza dei cittadini di Candiana, approvando un recesso illegittimo ed una uscita dall’Unione che ci costerà carissimo in termini economici e politici;
·         non avete considerato nemmeno la nota del 30/01/2015 dei Sindacati (ALLEGATO “B”) con la quale i dipendenti di tutti i Comuni chiedono ai Sindaci di proseguire con l’Unione, che può essere da motore per la rinascita di queste zone” e che affermano come dopo un anno di “rodaggio” si stava avviando una nuova fase dove il sistema di rete stava in effetti prendendo vita”, dimostrandosi contrari all’uscita dei Comuni dall’Unione;
·         in tutte e tre le sedute del consiglio dell’Unione del 02-03-04/02/2015 siete andati allo scontro con i colleghi Sindaci ed Amministratori che vi chiedevano di ritirare il recesso illegittimo e riformularlo, ma avete voluto forzare la mano, ottenendo che la maggioranza del consiglio dell’Unione uscisse pur di evitare il voto contrario ad un atto di un altro Comune, l’ultimo segno di rispetto al nostro Comune e che Voi, naturalmente, avete inteso al contrario;
·         con la Sua nota del 18/2/2015 (ALLEGATO “C”), il Prefetto, da Voi interpellato nonostante l’evidenza dei fatti di questi mesi, ha smentito il Sindaco affermando che il recesso in deroga “costituisce un’operazione di notevole complessità amministrativa” e che “immaginare ‘scorciatoie’ potrebbe rivelarsi, a medio termine, controproducente”;

Alla fine, dopo tre mesi di figuracce, l’Amministrazione BRAZZO si ritrova completamente screditata e riprova a deliberare l’uscita dall’Unione, con l’aggravante di una gravissima ipoteca politica: infatti, come recita la delibera stessa in approvazione ”i membri degli organi dell’Unione hanno chiesto di ribadire la volontà del Comune di Candiana di uscire dall’Unione dopo quanto disposto dalla modifica statutaria” che, tradotto in parole comuni, significa “abbiamo aperto la porta, ora uscite”.
Candiana è già fuori dall’Unione, politicamente!
Questi sette mesi di contrapposizioni politiche e forzature giuridiche hanno azzerato la credibilità politica del Sindaco, della Giunta e dei Consiglieri di questa Amministrazione, presso i Cittadini e anche presso gli altri Comuni, condannandoci ad un isolamento politico senza precedenti.

Ora che non c’è più nemmeno via di ritorno, che i problemi per tempo denunciati ed anche evitabili sono già alle porte, la Maggioranza BRAZZO si presta ad approvare comunque il recesso dalle conseguenze economiche e politiche gravissime, che non ripeteremo perché già agli atti (ALLEGATO “A”) e perché c’è dell’altro che fa comparsa in questo secondo maldestro tentativo di recesso.
Analizziamo la delibera in discussione, punto per punto.
1)        innanzitutto non viene disposto il ritiro del precedente recesso illegittimo, creando conflitti di disposizioni tra quello che il consiglio aveva deliberato a Dicembre e quello che si dispone con questo atto. Farà anche parte dell’innovativo “criterio rafforzativo” spiegatoci dal Sindaco BRAZZO nell’ultimo consiglio comunale, ma oramai le rassicurazioni giuridiche di questa Amministrazione non hanno alcuna credibilità. Vedremo cosa comporterà questo primo grave errore. Era più corretto, nonché onorevole, ritirare il recesso illegittimo, piuttosto che richiamarlo integralmente in questa delibera che lo supera del tutto (vedasi dipendenti, tempistiche, la novità del sostituto d’imposta prima non presente, ecc.). Voi richiamate integralmente una delibera sbagliata che dovete rifare, sacrificando linearità e coerenza amministrative a mascheramenti che vi e ci ridicolizzano;
2)        la delibera in esame richiama il nuovo art.7 dello Statuto dell’Unione, ma CANDIANA non ha voluto ratificarlo in consiglio, come invece hanno fatto gli altri comuni di CONSELVE, AGNA, BAGNOLI, TERRASSA P., BOVOLENTA! Prima si ratifica il nuovo Statuto e poi si delibera il nuovo recesso, come ha fatto BOVOLENTA, unico altro comune ad uscire dall’Unione. Sapendo di essere in errore anche qui, vi ridicolizzate nuovamente spiegando che il TUEL ha recentemente previsto che le modifiche statutarie sono approvate dal Consiglio dell’Unione, ma la “ratifica” è un’altra cosa e infatti gli altri Comuni lo hanno fatto! Così è ulteriormente dimostrato che anche sulle questioni di base l’Amministrazione BRAZZO è in contrapposizione con quegli stessi Comuni con cui dice di voler fare le convenzioni e che invece ci ritengono, giustamente, inaffidabili e problematici. Vi isolate sempre più, anche quando sono questioni di semplice coordinamento e non obblighi di legge: come farete le convenzioni se non andate d’accordo nemmeno sulla gestione di uno Statuto?
3)        La risposta ce la danno i successivi punti della delibera, dove viene evidenziato, oltre all’imbarazzante invito ad uscire di cui sopra, che ”il Consiglio dell’Unione, più volte sollecitato, non ha voluto prendere atto della volontà espressa dal Consiglio Comunale di Candiana” e che “nelle sedute del Consiglio dell’Unione del 2,3 e 4 febbraio 2015 la maggioranza dei consiglieri si è alzata nell’aula facendo mancare il numero legale” dove è lampante il livello di scontro politico a cui avete portato i rapporti con la maggioranza degli altri Amministratori del nostro territorio, nel momento stesso in cui cercavano di venirvi incontro con le modifiche statutarie per il recesso semplificato, che oggi approvate comunque ma da sconfitti ed isolati;
4)        Sempre l’art.7 dello Statuto dell’Unione, come riportato in delibera, prevede la perdita per il nostro Comune del diritto a riscuotere qualsiasi quota dei trasferimenti pubblici acquisiti, o anche solo maturati, e a qualsiasi diritto sul patrimonio e demanio dell'Unione costituito con il contributi percepiti dall'Unione con i propri soldi. Ecco perché abbiamo votato contro la semplificazione del recesso dall’Unione nel Consiglio dell’Unione del 02/02/2015 (ALLEGATO “D”).
5)        La delibera riporta in un passaggio “innumerevoli difficoltà organizzative e gestionali nella produzione dei servizi”, eppure il Sindaco BRAZZO ci rassicurava sul recesso in deroga, dicendo facciamo le cose semplici, NOI!, peccato che il Prefetto l’abbia definito un’operazione di notevole complessità amministrativa” evidenziando che “immaginare ‘scorciatoie’ potrebbe rivelarsi, a medio termine, controproducente” e che l’invito alla ponderazione sia stato colto dall’Amministrazione solo ora, dopo che per tre mesi ogni analogo invito è stato rifiutato a suon di figuracce. Le bugie, anche se ben caramellate, hanno le gambe corte e non conta quanto bravo sia il dispensatore perché, alla fine, si rivelano per quello che sono;
6)        Le disposizioni di questa delibera sono totalmente in contrasto con il recesso in deroga richiamato (anziché ritirato), soprattutto per le scadenze, la gestione dei dipendenti in “comando”, per le posizioni organizzative, per la novità del sostituto d’imposta, ecc. Quindi, altro che integralmente richiamata: la delibera del 18/12/2014 del recesso in deroga è integralmente in contrasto con questo atto e andrebbe ritirata per evitare problemi, specialmente rispetto alle problematiche previdenziali, agli obblighi assicurativi ed alle “pendenze contabili” che essa stessa richiama! Così è ancora più evidente la mancanza di visione e di idee dell’Amministrazione BRAZZO: le delibere non hanno alcun valore e vengono rimescolate con altre, in un collage caotico di atti amministrativi contraddittori la cui applicazione darà problemi e può causare ricorsi al TAR;
7)        A proposito di “pendenze contabili”, cioè i problemi economici legati all’uscita dall’Unione, la delibera richiama addirittura provvedimenti inesistenti! Infatti, si trova scritto di “funzioni trasferite nel secondo semestre 2014 e primo periodo 2015”: ma l’Amministrazione BRAZZO ha trasferito funzioni alla UNIONE, pur volendone uscire? Un richiamo inesistente sull’argomento più controverso del recesso è la riprova della inattendibilità delle delibere partorite da questa Amministrazione e di chi le approva. Ancora una volta, ci sono responsabilità ben definite per i ruoli che ognuno di noi si ritaglia con il voto di questa sera.
8)        Fa specie anche la votazione sulla immediata esecutività, dato che la delibera si basa sul nuovo Statuto dell’Unione, che nemmeno si è voluto ratificare, al contrario degli altri Comuni, e che diventerà esecutivo tra un mese (il11/04/2015)!
Questo insieme di evidenze dimostra come con questa delibera si peggiora ulteriormente la situazione a livello giuridico e di responsabilità: la contraddittorietà di questa delibera di recesso semplificato non è da meno del precedente recesso in deroga che qui viene richiamato “integralmente”, e con il quale presto è apertamente in contrasto, dato che non viene ritirata.

La riflessione finale non può che tornare sull’aspetto politico dell’uscita dall’Unione
NOI abbiamo sempre contestato l’uscita dall’Unione del Conselvano come un suicidio politico che comprometterà il futuro politico ed economico di questo Comune per gli anni a venire: su simili argomenti l’opposizione deve essere la più energica e motivata possibile, per i motivi già spiegati nella seduta del 18/12/2014 (ALLEGATO “A”).
Ma se una scelta politica sbagliata viene anche perseguita scorrettamente, l’opposizione non può che essere la più dura e la più altamente documentata.
Non a caso, i fatti ed il tempo ci hanno dimostrato che avevamo ragione!

L’Unione è la risposta alle prospettive di governo del nostro territorio e solamente tramite di essa i Comuni di questo territorio possono avere nuovi margini rispetto al patto di stabilità, possono accedere a finanziamenti regionali ed europei, dare più coerenza al lavoro dei dipendenti, fornire servizi con sportelli in tutto il territorio, fare fronte ai tagli imposti con i risparmi sui servizi.
Lo abbiamo spiegato e documentato in questo consiglio, quando siamo stati Amministrazione, da quando abbiamo aderito al progetto, a quando l’abbiamo fondata, a quando le abbiamo attribuito tutte le funzioni ed i dipendenti, secondo normativa ma anche con la profonda convinzione che il territorio del Conselvano può darsi unità!
Con l’uscita dall’Unione tutte queste prospettive, questi sforzi, i contributi ottenuti, gli investimenti su strutture e uffici, svaniscono precipitando il comune di CANDIANA nuovamente dentro al patto di stabilità ed alla gestione in solitaria delle risorse comunali.
Un destino di cui, oggi, ciascuno dei consiglieri presenti si rende responsabile.
Dopo sette mesi di malgoverno, di false rassicurazioni, di spregio alle regole, l’unico risultato è portarci fuori dall’Unione, in malo modo!
La sintesi del consigliere SCUDELLARO del primo anno di mandato BRAZZO è quanto mai pertinente: “rimane solo che noi abbiamo buttato nel cesso quasi un'anno di nostra amministrazione x tentare di non svendere il nostro paese e cercare di toglierlo da questa porcata di struttura in cui tu ci hai messo[1].
Però, sta di fatto che La “porcata” dell’Unione non viene sciolta e va avanti, che solamente CANDIANA e BOVOLENTA ne escono, che gli altri Comuni non vi seguono e deliberano sempre in maniera diversa da voi ma coerente tra loro e che rimangono pochi mesi per rendere operative le convenzioni per le funzioni che in quasi due anni l’Unione stava ancora perfezionando a fatica, proprio secondo il vostro dire.
Di norma, è questa la situazione che potrebbe essere definita come una “porcata”, ma non essendone esperti, preferiamo usare un giudizio documentato e acclarato dai fatti, preparandoci al peggio e dichiarando VOTO CONTRARIO alla presente deliberazione.


[1] Intervento scritto del consigliere SCUDELLARO MIRCO su FACEBOOK – Comunità di Candiana – 3 Marzo 2015 ore 17:36 link: https://www.facebook.com/groups/candiana/permalink/10153285677216756/


INTERVENTO LINEA ELETTRICA ENEL SOPRA SCUOLE

I giorni scorsi è stato fatto un intervento sulla linea di alta tensione che passa tra la Scuola Elementare e l'Asilo, per il quale alcuni genitori degli alunni ci hanno richiesto informazioni e segnalato la loro preoccupazione.
Qui riportiamo le informazioni a nostra disposizione, attivandoci per ulteriori rassicurazioni.

INFORMAZIONI SULL'INTERVENTO
Dalle informazioni che abbiamo recuperato presso ENEL, l'intervento dovrebbe essere una manutenzione senza aumento della potenza che TERNA avrebbe eseguito per la sostituzione della "fune di guardia" (sarebbe il cavo "parafulmini" in cima al traliccio) e forse di alcuni isolatori/cavi, ma senza aumento di potenza e senza riferimento ad attività locali (ad esempio nuovi biogas).
Cercheremo ulteriori conferme e vi terremo informati, come nostra abitudine.

INFORMAZIONI SULL'ESPOSIZIONE DELLE SCUOLE
I dati in Ns possesso si riferiscono al rapporto ARPAV 2012 (link a documento) che non segnala le scuole di CANDIANA tra i siti con superamento dei valori di legge , che infatti sono:
  • 100 μT limite di esposizione (obbligo risoluzione problema)
  • 10 μT limite di attenzione (interventi di miglioramento sotto sorveglianza ARPAV)
  • 3 μT obbiettivo qualità (misura di cautela) 
Al punto 3.1 il rapporto ARPAV riporta che "Come riportato nel precedente Rapporto (anno 2011) e nella relazione della seconda annualità del progetto, tutti i superamenti riscontrati nel 2011 e 2012 sono stati risanati dal gestore."

Le rilevazioni ARPAV riportate nel monitoraggio della PROVINCIA di PADOVA del 2004 per le scuole di Candiana (in quanto "siti sensibili" solo perchè dentro la fascia di rispetto dei 150 m) sono tutte al di sotto dei 10 μT e prossime all'obbiettivo di qualità di 3 μT e precisamente:

CANDIANA SC. MAT. “G. MARIN”: misura = 0.23 μT (traliccio ENEL DISTR. S.P.A. T.28 .771 132 KV)
CANDIANA SC. ELEM. “D. ALIGHIERI”: misura = 0.39 μT (traliccio ENEL DISTR. S.P.A. T.28 .771 132 KV)

Nel sito dell'ultimo rapporto (link sito repporto 2012) la Regione Veneto riporta: "L’attività di ARPAV sugli elettrodotti riguarda principalmente il controllo delle linee elettriche di alta tensione (a partire da 132 kV) e delle cabine elettriche. Per queste ultime recentemente è stata condotta una campagna di misura per la verifica dei livelli di campo magnetico prodotto da quelle collocate all’interno di asili nido e di edifici scolastici. Scopo dei controlli è accertare che il campo magnetico sia inferiore al valore di 10 μT (microtesla). Tale soglia viene fissata dalla normativa come misura di cautela per la protezione da possibili effetti a lungo termine e non è, pertanto, indicativa di rischio immediato."

A CANDIANA, entrambe le scuole sono interessate da valori molto al di sotto dei 10 μT e prossime all'obbiettivo di qualità di 3 μT.

Elezioni Comunali 25 Maggio 2014